Dolore al tallone: capiamo di più
Il dolore sotto al tallone può essere detto in modo più proprio talalgia plantare. Le talalgie plantari rappresentano una delle cause più frequenti di dolore dell’arto inferiore. Si stima che circa il 10% della popolazione soffra di dolore del tallone ogni anno.
Comprendere quale sia esattamente la causa È fondamentale per poter instaurare il trattamento corretto. Tra tutte le possibili cause, la fascite plantare rappresenta l’80% di tutte le talalgie plantari.
Fascite Plantare
La fascite plantare è la causa più comune di dolore al tallone.
Anche chiamata “sindrome della spina calcaneare”, è costituita dalla comparsa di un dolore sotto al tallone in una zona ben precisa localizzata nella porzione postero interna dell’apofisi posteriore del calcagno.
Tale punto corrisponde all’inserzione della banda centrale della aponeurosi plantare e del tendine del muscolo adduttore dell’alluce sulla tuberosità plantare interna del calcagno.

Si tratta quindi di una fascite plantare inserzionale.
Nel 50% dei casi si associa alla presenza di uno sperone osseo visibile all’esame radiografico.
Da cosa è causata la fascite plantare?
La fascite plantare può essere causata da microtraumi ripetuti legati a una trazione eccessiva – come nel caso di un piede iperpronato o cavo – o ad alterazioni biomeccaniche della corsa ** Link articolo la fascite nella corsa e della deambulazione, scarpe inadeguate, o da lesioni del microcircolo nelle sindromi metaboliche come il diabete e l’obesità, che creano microlesioni nelle fibre dell’aponeurosi plantare a livello della sua inserzione calcaneare non adeguatamente riparate, con insorgenza di uno stato infiammatorio e degenerativo cronico e relativa iperemia dell’osso. ** Link articolo fascite plantare cause e sintomi
Successivamente, depositi di calcio si stratificano sul tessuto di granulazione prodotto dalla reazione infiammatoria, formando in tal modo il caratteristico sperone osseo, che pertanto è la conseguenza e non la causa di tale processo patologico.
Fascite plantare: come si differenzia dalle altre forme di dolore al tallone?
Il dolore avvertito la mattina appena si inizia a poggiare il piede in terra, che migliora durante la giornata, è tipico della fascite plantare.
È presente solo sotto carico e scompare a riposo.
Tipica è l’assenza di altri segni clinici, come tumefazione e arrossamento cutaneo.
La sede di tale dolore è selettiva, corrispondente al tubercolo plantare interno del calcagno, senza altre localizzazioni dolorose.
È opportuno eseguire una radiografia per la diagnosi?
L’esame radiografico standard, può evidenziare la presenza di uno sperone plantare, ed esclude altre condizioni morbose come fratture, neoplasie, o affezioni reumatiche.
Trattamento conservativo della fascite plantare
Solitamente risolve il 90% dei casi.
Il trattamento iniziale, di solito scarsamente efficace, è intrapreso direttamente dal paziente e consiste nell’assunzione di comuni antinfiammatori e nell’uso di talloniere in gel viscoelastico.
È anche frequente il ricorso autonomo a fisioterapia specifica, come le onde d’urto, l’ipertermia o la laserterapia.
Solitamente prendiamo in cura casi resistenti alle cure sopraindicate, e intraprendiamo un ciclo di 4 infiltrazioni con acido ialuronico iniettato previa anestesia per renderlo indolore, nel punto di inserzione della aponeurosi sul calcagno.
Associamo un programma di esercizi di allungamento della fascia plantare ottenendo la remissione quasi completa della sintomatologia 15 giorni dopo l’ultima infiltrazione. **link articolo fascite plantare diagnosi e trattamento
Fascite plantare: plantari nella terapia conservativa
È importante individuare eventuali squilibri posturali del piede in iperpronazione o accentuazioni dell’arco plantare che devono essere corretti mediante l’uso di plantari progettati con criteri biomeccanici adeguati.
Trattamento chirurgico della fascite plantare
Nei casi ribelli alla terapia conservativa e persistenti da oltre sette mesi è indicato il trattamento chirurgico.
I trattamenti possono essere:
- Fasciotomia selettiva.
- Asportazione percutanea dello sperone.
- Perforazione del calcagno.
Attraverso minincisione e sotto guida scopica per individuare con precisione la zona interessata, è il nostro gold standard di trattamento chirurgico della fascite plantare
Segue un bendaggio imbottito per una settimana, con carico protetto da stampelle per qualche giorno.
Dopo tre settimane si giunge a guarigione con completa scomparsa del dolore. ** link sito drommichirurgiadelpiede fasciteplantare
Dolore al tallone: sindromi algodistrofiche
Interessano quasi esclusivamente il sesso maschile in età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Accomuna tali pazienti un’attività lavorativa piuttosto stressante, sia dal punto di vista fisico, con molte ore di lavoro in piedi e spesso con l’uso di scarpe antinfortunistiche, come in fabbrica, sia dal punto di vista mentale, con carichi di responsabilità e a volte scarsa soddisfazione lavorativa.
Tutti i pazienti hanno una storia almeno annuale di dolore al tallone che si fa via via più ingravescente fino ad arrivare alla zoppia, tanto da limitare chi ne soffre in tutte le sue attività.
Il paziente giunge all’osservazione dello specialista dopo aver eseguito tutti gli esami diagnostici possibili (RMN, TAC, radiografie, esame elettromiografico), solitamente negativi o con alterazioni non significative, e dopo essersi sottoposto a vari trattamenti fisioterapici (ultrasuoni, ipertermia, onde d’urto, laserterapia).
Ha inoltre provato diversi plantari con scarsi risultati e solitamente ne indossa uno con il quale sta leggermente meglio.
Il dolore può essere localizzato sotto o al lato del tallone, o diffuso e di tipo urente, avvertito anche a riposo.
Caratteristica è l‘insofferenza psicologica che il paziente ha sviluppato nei confronti di tale disturbo, con risvolti psicologici evidenti, coinvolgendo in tale tipo di problemi le persone vicine fino a giungere a veri e propri quadri ansioso-depressivi.
Qual è la causa dell’algodistrofia del tallone?
Si tratta di una sindrome dolorosa causata da microtraumi ripetuti che provocano una decalcificazione distrettuale del calcagno associata a una congestione sanguigna, dimostrata recentemente da studi angiografici e termografici.
A tutto ciò si associa un quadro di ipersensibilità individuale del sistema nervoso simpatico con accentuazione del quadro emotivo e della sensibilità dolorosa del soggetto affetto.
La cura deve pertanto essere mirata a scardinare tali processi patogenetici.
Seguiamo, nei trattamenti che pratico, tre stadi terapeutici:
- Terapia medica con farmaci per il dolore osteoporotico, con farmaci specifici per il dolore da sindrome algodistrofica e con integratori osteo-cartilaginei e antinevritici.
- Blocchi antalgici distrettuali del calcagno mediante anestetici.
- Terapia fisica con pedana vibrante.
- Infine, nei casi assolutamente ribelli, ricorriamo con ottimi risultati alla terapia chirurgica consistente nella perforazione percutanea del calcagno e nell’applicazione di radiofrequenze (metodica Topaz), per risolvere l’ingorgo vascolare e stimolare il rinnovo del tessuto tendineo della fascia plantare.
Dolore al tallone: sindrome del nervo calcaneare laterale (nevrite di Baxter)
Rappresenta il 20% delle talalgie plantari.
È un disturbo caratterizzato da dolore sulla faccia interna del calcagno causato dall’infiammazione di un nervo sensitivo, il calcaneare laterale, provocato da microtraumi che danno luogo a una sindrome compressiva, come nella sindrome del tunnel tarsale.


La sintomatologia ha tutte le caratteristiche del dolore nevritico, con sensazioni di bruciore o scossa, avvertiti anche a riposo e al semplice sfioramento del lenzuolo.
La caratteristica sede del dolore, sulla faccia interna del tallone e sotto a esso, evocato dalla compressione manuale del nervo, ne permette la diagnosi.
La terapia è sempre conservativa, nei casi ribelli alla terapia medica con farmaci antinevritici si ricorre a una serie di infiltrazioni di fisiologica, anestetico e cortisone sul punto di compressione del nervo stesso, con immediato sollievo della sintomatologia.
Dolore al tallone: rottura della fascia plantare
È sempre parziale e avviene durante la pratica sportiva, spesso per l’uso di calzature non idonee, che non proteggono la fascia adeguatamente, scaricando i carichi flettenti su di essa.
Tale ipersollecitazione crea delle lacerazioni parziali dell’aponeurosi plantare, con comparsa di dolore acuto. L’esame clinico può evidenziare lieve tumefazione e irregolarità palpatorie della fascia, corrispondenti ad aree irregolari e disomogenee evidenziate dalla risonanza magnetica e dall’ecografia, utili per quantificare l’entità della lesione.
Riposo e fisioterapia manuale e strumentale (tecar, laser, ultrasuoni), sono la terapia d’elezione.
Rarissimo il ricorso alla terapia chirurgica, anche perchè le aderenze chirurgiche in tale sede possono essere più noiose della fascite stessa.
Dolore al tallone: fratture da stress del calcagno
Si tratta di microfratture dell’apofisi anteriore del calcagno o della tuberosità posteriore.

Queste fratture possono interessare sportivi specie a livello agonistico – di solito maratoneti o mezzofondisti –, causate da ipersollecitazioni meccaniche legate al tipo di sport praticato.
Non sono visibili di solito all’esame radiografico e per questo di solito vengono misconosciute, facendo perpetuare il quadro clinico doloroso.
La diagnosi avviene mediante TAC, e la cura consiste nell’immobilizzazione assoluta con un tutore e campi magnetici per circa due mesi.
Dolore al tallone: dolori reumatici
Molte affezioni reumatiche come l’artrite reumatoide, la spondilite anchilopoietica, la gotta, il LES, insorgono con un dolore al tallone, il quale per alcuni mesi rappresenta l’unica localizzazione di tali patologie.
È buona regola, pertanto, in ogni sindrome dolorosa del tallone che persista da qualche settimana, eseguire esami ematici che escludano o confermino il coinvolgimento reumatico, in modo da poter iniziare tempestivamente eventuali opportune cure reumatologiche.
Dolore sotto al piede:
È una sindrome dolorosa causata dalla compressione all’interno del canale osteofibroso chiamato canale del tarso, all’interno del quale decorrono parallele una serie di importanti strutture tendinee vascolari e nervose (nervo tibiale posteriore).
Questo genera una sensazione dolorosa tipica, avvertita come scossa o dolore urente da parte del paziente,
dietro al malleolo tibiale e irradiata sulla porzione interna del calcagno, e facilmente evocabile con la palpazione puntiforme del nervo (segno di Tinel).
Il dolore è accentuato dal carico ma è presente anche a riposo.
L’esame elettromiografico conferma la diagnosi.
La terapia deve essere conservativa, con antinevritici, infiltrazioni, fisioterapia.
Nei casi in cui sia l’alterazione del passo in iperpronazione a creare tensioni nel tunnel tarsale è indicato il trattamento con un plantare per riequilibrare l’alterazione biomeccanica.
Personalmente sconsigliamo la terapia chirurgica in quanto la decompressione genera aderenze che peggiorano la compressione nervosa.
Dolore al tallone: artrosi della sottoastragalica
La degenerazione artrosica dell’articolazione subastragalica, quasi sempre conseguente a fratture della componente talamica del calcagno, si manifesta con dolore ai due lati del calcagno e zoppia.
È un quadro doloroso molto invalidante, il più grave di tutte le affezioni riguardanti il tallone, che può essere alleviato dall’uso di plantari che sostengano passivamente la volta plantare ma che quasi sempre deve essere risolto chirurgicamente con la fusione delle articolazioni degenerate (artrodesi della sottoastragalica).
Dolore al tallone: l’atrofia del cuscinetto adiposo
L’atrofia del cuscinetto adiposo del calcagno specie nei pazienti anziani può essere causa di dolore e viene facilmente riconosciuto per l’assottigliamento dei tessuti molli del tallone.
Dolore al tallone: lesioni neoplastiche
Sono spesso metastatiche o più frequentemente cisti ossee del calcagno; possono anch’esse generare una sindrome dolorosa del tallone e vengono diagnosticate mediante esame radiografico poi approfondito da RMN e TAC con mezzo di contrasto.
Ma chi soffre di talalgia può stare tranquillo, rappresentano fortunatamente eventi eccezionali.